“Non credo proprio, caro Romano...”, parole pronunciate da Coach Simone Lottici, in un momento cruciale della storia juvina. Era l'inizio degli anni 90 e Lottici, dopo una carriera di ottimo livello, scelse di concedersi un’ultima stagione da giocatore tra le fila di quella JuVi in cui aveva esordito anni prima. Allora la squadra si stava trovando ad affrontare il Campionato di Serie C ed era arrivata a giocare una semifinale playoff contro Aosta, in una serie tirata, al pari di quell'ultima partita, punto a punto al PalaMiozzi. All'ultimo giro di orologio dell'ultimo quarto i padroni di casa erano avanti di 2 punti, con la JuVi impegnata in uno sterile gioco d'attacco, risolto dalla classe e dall'esperienza di Lottici, lesto ad uscire dai blocchi e a prendersi una tripla, a fil di sirena, che non andò a bersaglio, ma sulla quale ricevette un fallo della difesa. Vennero dunque concessi 3 tiri liberi a Simone a tempo scaduto, giocata che avrebbe potuto cambiare radicalmente le cose, dando alla JuVi la vittoria di partita e serie. Fu allora che Romano Petitti, allenatore di Aosta, iniziò a declamare a voce alta che: “Tanto Lottici i liberi li sbaglia!” giusto per innervosire Simone, che, con sguardo glaciale, prima si accostò a Petitti sussurrandogli la frase al capoverso e poi si recò in lunetta, mandando a bersaglio il 3 su 3 che diede alla JuVi la successiva serie finale con Treviglio, mostrando già allora quella grinta e quel carisma che lo hanno reso uno tra i tecnici più vincenti nella storia della Serie B.
Da “JuVi Magazine #1”